Il divagare mentale, chiamato anche mind-wandering, è un’esperienza molto comune e quotidiana in cui l’attenzione si “stacca” dall’ambiente esterno immergendo la persona in un flusso di attività mentali non rilevanti a ciò che si sta facendo. Penso che sarà successo a molte persone di fare esperienza di questo stato.
La domanda principale è: cosa sta succedendo nella nostra testa?
“Invece di bloccare i nostri pensieri e le nostre emozioni come si farebbe durante la meditazione, dovresti accettare e prenderti cura della scimmia nella tua testa”, come dice il monaco buddista Mingyur Rinpoche.
Questa capacità di pensare a cosa non sta accadendo costa…
una mente che divaga è una mente infelice
Di per sé il mind-wandering non ha una valenza negativa, anzi è necessario nella pianificazione, nella decisione, nel giudizio e nella creatività. Il problema sta nell’automatismo incontrollato del mind-wandering e nella mancanza di gestione.
Magari non troviamo un appagamento nel presente e partiamo con un cinema o una carrellata interiore che non funziona perché è legata ad un’insoddisfazione profonda.
Immagina quanto questa divagazione possa avere un impatto negativo sul lavoro. Accade in questo ambito di divagare, in modo diverso, con pensieri diversi, eppure succede altrettanto spesso.
Le neuro-scienze si sono interessate a come il mind-wandering interferisca con l’esecuzione dei compiti e con l’attenzione; come se non bastasse la “monkey mind” ci disturba nella lettura ed infatti il mind-wandering è associato alla poca comprensione di un testo. La monkey mind continua a disturbarci interferendo anche con gli stati d’animo, per cui siamo meno felici durante il mind-wandering.
Controllare la propria attenzione significa controllare la propria vita mentale.
Il cervello si trasforma a seconda di dove è direzionata l’attenzione e dunque noi in prima persona abbiamo la responsabilità dello sviluppo del sistema nervoso. Se il mondo è una rappresentazione della mente, la mente può cambiare il cervello.
Le discipline contemplative hanno l’enorme potenzialità di trasformare la mente, i pattern celebrali, il comportamento e il senso di benessere.
Come racconta il video qui sotto, il più grande equivoco riguardo alla meditazione è che non è necessario calmare la mente troppo a lungo per trarne dei benefici. Il miglior modo per farlo è con la semplice abitudine di essere cosciente del proprio respiro. Anche se la scimmia nella nostra mente non è completamente addomesticata va bene.